Viaggia con noi attraverso i 40 Mondi della prossima Biennale Democrazia di Torino

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    Stiamo lavorando a un nuovo progetto sul significato delle parole che usiamo per parlare, scrivere, discutere: 40 Mondi, il vocabolario di Biennale Democrazia — è una partnership tra cheFare, il Polo del ‘900 di Torino e la manifestazione culturale torinese Biennale Democrazia per scoprire insieme, attraverso una scrittura collaborativa, le tematiche più importanti da esplorare nella prossima stagione della manifestazione.

    Vai al fondo della pagina per andare direttamente al primo sondaggio: compila il modulo e premi il pulsante ‘Invia’ per partecipare a 40 Mondi.

    Martin Caparròs, giornalista ed esploratore, ha recentemente affermato che non ci sono troppe persone a studiare quanto di più difficile: ossia tutto ciò che ignoriamo, restituendo al lettore — almeno intuitivamente — le dimensioni di ciò che non conosciamo.

    Secondo l’autore viviamo anni in cui ci possiamo permettere di non pensare, ad esempio, che la Via Lattea, la galassia che ci nasconde, contiene all’incirca tra 100.000 e 400.000 milioni di soli (stella più, stella meno) come il nostro. Che l’Universo contiene all’incirca due milioni di milioni di galassie; che non siamo niente, noi, così completi, così assolutamente nulla.

    La presa di coscienza di questa condizione ci richiede — sempre nelle parole di Caparròs — di farci umili, di abbassarci, (nel testo viene usato il più stratificato e complesso verbo inglese “to humble”) e di cercare quantomeno di provare a comprendere i limiti e le porzioni di mondo, di mondi, che ci sono accessibili, e spesso in trasformazione.

    Se questa finitezza dovrebbe spingerci all’umiltà e alla comprensione di un mondo per noi così tangibile e prossimo, assistiamo — paradossalmente — ad un movimento costantemente divisivo, che seziona il mondo in mondi: diseguali ed interdipendenti, come quelli evocati dal “sistema mondo” di Immanuel Wallerstein; mobili o inaccessibili, mondi virtuali (veri o fake), e mondi reali.

    Siamo di fronte ad una moltiplicazione di livelli in cui il principio della distinzione (culturale, politica, economica) diventa un elemento separatore, che produce il proliferare di mondi non sempre connessi, non sempre comunicanti.

    Siamo di fronte ad una moltiplicazione di livelli, in cui il principio della distinzione (culturale, politica, economica) diventa, nelle prassi, un elemento separatore, che produce il proliferare di mondi non sempre connessi, non sempre comunicanti. Proprio per questo, interrogarsi sulle forme e sui lessici divisivi diventa pratica culturale e politica, bisogno di agire quel verbo to humble attraverso il confronto e la definizione tra mondi, spazi e forme culturali.

    40 mondi, il vocabolario di Biennale Democrazia nasce da questo bisogno di confronto e di messa in connessione tra mondi culturali e mondi politici, tra mondi passati e mondi futuri. 40 mondi è una partnership tra cheFare, il Polo del ‘900 di Torino e la manifestazione culturale torinese Biennale Democrazia in preparazione della futura Biennale 2021.

    Insieme, abbiamo individuato 4 macro-mondi, 40 parole possibili (in un elenco aperto) su cui interrogarsi e vorremmo capire quali urgenze necessitino di un approfondimento, quali termini possano far scaturire un dibattito, quali lemmi possano avviare una riflessione di maggior respiro. Il percorso prevede 4 tappe online (una per ciascun mondo) e due tappe dal vivo a Torino.

    Il 21 e 28 novembre e il 5 e 12 dicembre saranno lanciati i sondaggi per le 40 parole. Ogni lancio prevede la scelta di due parole, sia tra quelle presenti che altre possibili, da aggiungere all’elenco, in modo da dare un corpo semantico ai mondi che si vorranno indagare. Le parole scelte, e quelle proposte, saranno poi le tracce di lavoro per due incontri dal vivo a Torino in cui rappresentanti di diversi mondi culturali si confronteranno per proporre percorsi di senso attorno alle parole, cercando di delineare le urgenze dei vari mondi.

    Al termine del percorso, i materiali prodotti costituiranno un primo canovaccio su cui Biennale Democrazia lavorerà al programma della sua prossima edizione.

    Quali sono i mondi possibili?

    Oggi presentiamo il Primo Mondo: Antropocene è il mondo che ci circonda, il nostro mondo in crisi, alle prese con le sfide impossibili del cambiamento climatico, che impattano costantemente non solo sulle scelte globali di ordine materiale, ma anche sulle scelte che devono essere effettuate a partire da dimensioni culturali, etiche, politiche, non ultimo economiche. Tra negazionismo e catastrofismo, tra organizzazioni internazionali e movimenti dal basso (non ultimi, i Fridays for Future ed Extinction Rebellion) questo mondo ci chiede un cambiamento, che sia radicale o che si indirizzi verso le grandi forme di adattabilità di un pianeta, per quanto conosciuto, in inesorabile trasformazione.

    Vota qui le 2 parole più importanti per l’Antropocene attraverso questo form.

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