Cosa significa leggere i libri di NOT, la casa editrice italiana dei temi fringe

Nel 2018 sono arrivati in libreria i primi volumi di NERO on Theory – il cui acronimo, piuttosto polisemico, è NOT – una serie di libri pubblicati da una casa editrice che si occupa dal 2006 di arte contemporanea e che, in una veste decisamente postmoderna, ha portato nel nostro paese un set di temi che pareva sfuggito a gran parte dell’editoria nazionale.
Tra i vari spunti che visti da una certa distanza costituiscono un insieme particolarmente eterogeneo figurano: accelerazionismo, filosofia contemporanea, xenofemminismo, marxismo radicale, occultismo pop e demonologia: tutto ciò ha saputo suscitare un interesse notevole nell’ambito culturale italiano, facendo parlare qualcuno, più o meno scherzosamente, di egemonia (ma se date un’occhiata a varie classifiche di qualità – esempio – uscite nel corso degli ultimi due anni troverete sempre alcuni dei libri di NOT nelle prime posizioni).
Dato che a occhio e croce io per primo ho letto più o meno la metà di questi libri, mi è sembrato il caso di porre qualche domanda a Valerio Mattioli, editor di NERO, sulla genesi e sull’identità di questa avventura editoriale.