Nasce Arabpop, rivista che guarda a arti e letterature arabe

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    Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Ansamed in basso per leggere il testo completo.

    Oltre 140 pagine a colori di inediti letterari, articoli, recensioni, illustrazioni, fotografie, playlist musicali e graphic novel. Include uno speciale dedicato alla città di Beirut con testi e immagini pubblicati per la prima volta in italiano.
    Uscirà in tutte le librerie il 29 settembre il primo numero di Arabpop, rivista di arti e letterature arabe contemporanee.
    La rivista, edita dalla casa editrice napoletana Tamu, nasce a partire dall’esperienza dell’omonimo libro, pubblicato nel 2020 da Mimesis, su impulso della redazione composta da Chiara Comito, Fernanda Fischione, Anna Gabai, Silvia Moresi e Olga Solombrino, studiose, ricercatrici e traduttrici che si occupano da anni di cultura dei Paesi arabi contemporanei, mentre il direttore responsabile è Christian Elia.

    Il primo numero, si legge in una nota, è dedicato al tema della metamorfosi, intesa come trasformazione nel senso più ampio e trasversale possibile: cambiamento ed evoluzione di sensibilità artistiche, rivoluzioni e involuzioni politiche, ma anche mutazioni letterarie, ibridazioni musicali, corpi e identità cangianti. In Arabpop trovano spazio lavori originali di artisti, artiste, scrittrici e scrittori arabi, ma anche longform, interviste, traduzioni e alcune rubriche fisse: la playlist a tema, una sezione dedicata al fumetto, una dedicata alle recensioni e, infine, una raccolta di brevi segnalazioni di libri, film e produzioni musicali scelti dalla redazione.

    Note

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