Martedì 27 settembre alle ore 14:00 cheFare partecipa ai tavoli tematici di discussione di Milano Arch Week in programma nel Salone d’onore della Triennale di Milano. 

Il 26 e 27 settembre torna Milano Arch Week, la manifestazione dedicata all’architettura, alle trasformazioni urbane e al futuro delle città. In collaborazione con il Comune di Milano e il Politecnico di Milano, e con la direzione artistica di Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, Waiting for Peripheries – anticipazione della quinta edizione che si terrà nella primavera 2023 – include due giornate di conferenze e tavoli di discussione, con la partecipazione di due grandi figure dell’architettura internazionale come Anne Lacaton e Anna Heringer.

cheFare interverrà al tavolo:
Agopunture urbane: servizi e architetture. Istituzioni culturali e scuole aperte

Nei casi più virtuosi singoli edifici possono agire come motori per la rigenerazione di intere aree urbane, sia dal punto di vista architettonico, di simbolo e di luogo, sia dei servizi che la città ospita e promuove, che possono esaurirsi al suo interno oppure espandersi ben oltre i confini fisici del suo involucro. Si parla in questo senso di “agopuntura urbana”, intendendo il potere amplificatore del singolo intervento in relazione al suo più ampio contesto. Un esempio è il piano colombiano di rigenerazione urbana “Medellín la mas educada”, impostato proprio a partire da scuole e biblioteche intese anche come centri culturali per fasce di utenti più ampie e addirittura come “parchi” pubblici per il tempo libero. Nel contesto italiano, e in particolare milanese, qual è il ruolo delle istituzioni culturali, anche private, in questo senso? E parallelamente, è possibile immaginare la scuola come una nuova infrastruttura pubblica di servizi? Fino a che punto la Nuova scuola dovrà essere “aperta”? E fino a che punto è lecito immaginare sconfinamenti funzionali e di utenze tra istituzioni culturali, centri educativi e città? Cosa è (di interesse) pubblico e cosa non lo è?

 

Martedì 27 settembre

cheFare alla Milano Arch Week di Triennale

Martedì 27 settembre alle ore 14:00 cheFare partecipa ai tavoli tematici di discussione di Milano Arch Week in programma nel Salone d’onore della Triennale di Milano. 

Il 26 e 27 settembre torna Milano Arch Week, la manifestazione dedicata all’architettura, alle trasformazioni urbane e al futuro delle città. In collaborazione con il Comune di Milano e il Politecnico di Milano, e con la direzione artistica di Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, Waiting for Peripheries – anticipazione della quinta edizione che si terrà nella primavera 2023 – include due giornate di conferenze e tavoli di discussione, con la partecipazione di due grandi figure dell’architettura internazionale come Anne Lacaton e Anna Heringer.

cheFare interverrà al tavolo:
Agopunture urbane: servizi e architetture. Istituzioni culturali e scuole aperte

Nei casi più virtuosi singoli edifici possono agire come motori per la rigenerazione di intere aree urbane, sia dal punto di vista architettonico, di simbolo e di luogo, sia dei servizi che la città ospita e promuove, che possono esaurirsi al suo interno oppure espandersi ben oltre i confini fisici del suo involucro. Si parla in questo senso di “agopuntura urbana”, intendendo il potere amplificatore del singolo intervento in relazione al suo più ampio contesto. Un esempio è il piano colombiano di rigenerazione urbana “Medellín la mas educada”, impostato proprio a partire da scuole e biblioteche intese anche come centri culturali per fasce di utenti più ampie e addirittura come “parchi” pubblici per il tempo libero. Nel contesto italiano, e in particolare milanese, qual è il ruolo delle istituzioni culturali, anche private, in questo senso? E parallelamente, è possibile immaginare la scuola come una nuova infrastruttura pubblica di servizi? Fino a che punto la Nuova scuola dovrà essere “aperta”? E fino a che punto è lecito immaginare sconfinamenti funzionali e di utenze tra istituzioni culturali, centri educativi e città? Cosa è (di interesse) pubblico e cosa non lo è?

 

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