Leggere Kurt Vonnegut serve prima di tutto a provare piacere, come sempre quando si legge narrativa. In più, in mezzo a tutto l’umanesimo che le sue storie esprimono, sono tante le idee e le immagini che potrebbero piacere a chi segue il lavoro di cheFare.
Sono passati quasi settant’anni da quando, in Piano meccanico, lo scrittore ha inventato una società in cui le macchine svolgono tutti i lavori tranne quelli che David Graeber chiama bullshit jobs. Nella visione di Vonnegut, il caso è l’unica legge che regola la realtà: non c’è uno scopo nella vita, non c’è un dio a cui piacere. Ecco perché l’unica cosa da fare è voler bene e far soffrire il meno possibile quei disgraziati dei propri simili. E ci sono anche quelle che Ezio Manzini chiama comunità leggere: gruppi di individui che si sono trovati per caso, ma che restano uniti per scelta, cosmicamente legati da uno scopo comune.
Questo video di Mia Nacamulli passa in rassegna alcuni dei temi e dei romanzi più famosi di Kurt Vonnegut e fa venir voglia di correre a rileggerselo tutto.
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