Martin Caparròs, giornalista ed esploratore, ha recentemente affermato che non ci sono troppe persone a studiare quanto di più difficile: ossia tutto ciò che ignoriamo, restituendo al lettore — almeno intuitivamente — le dimensioni di ciò che non conosciamo.

Contesto

Secondo l’autore viviamo anni in cui ci possiamo permettere di non pensare, ad esempio, che la Via Lattea, la galassia che ci nasconde, contiene all’incirca tra 100.000 e 400.000 milioni di soli (stella più, stella meno) come il nostro. Che l’Universo contiene all’incirca due milioni di milioni di galassie; che non siamo niente, noi, così completi, così assolutamente nulla. Siamo di fronte ad una moltiplicazione di livelli, in cui il principio della distinzione (culturale, politica, economica) diventa, nelle prassi, un elemento separatore, che produce il proliferare di mondi non sempre connessi, non sempre comunicanti.

Proprio per questo, interrogarsi sulle forme e sui lessici divisivi diventa pratica culturale e politica, bisogno di agire quel verbo to humble attraverso il confronto e la definizione tra mondi, spazi e forme culturali. C’è bisogno di confronto e di messa in connessione tra mondi culturali e mondi politici, tra mondi passati e mondi futuri.

Analisi

Proprio per questo, interrogarsi sulle forme e sui lessici divisivi diventa pratica culturale e politica, bisogno di agire quel verbo to humble attraverso il confronto e la definizione tra mondi, spazi e forme culturali. C’è bisogno di confronto e di messa in connessione tra mondi culturali e mondi politici, tra mondi passati e mondi futuri.

Quindi cheFare?

cheFare, Polo del ‘900 e la manifestazione culturale Biennale Democrazia hanno lavorato a un progetto sul significato delle parole che si usano per parlare, scrivere, discutere; per scoprire insieme, attraverso una scrittura collaborativa, le tematiche più importanti da esplorare. 40 mondi, il vocabolario di Biennale Democrazia è un progetto nato dal bisogno di confronto e di messa in connessione tra mondi culturali e mondi politici, tra mondi passati e mondi futuri.

Insieme, abbiamo individuato Antropocene, Faglie, Io e Futuri — 4 macro-mondi, 40 parole possibili su cui interrogarsi per capire quali urgenze necessitino di un approfondimento, quali termini possano far scaturire un dibattito, quali lemmi possano avviare una riflessione di maggior respiro. Il percorso prevede 4 tappe online (una per ciascun mondo) e due workshop dal vivo a Torino, il 16 e il 30 gennaio.

Ogni tappa online prevede la scelta di due parole, sia tra quelle presenti che altre possibili, da aggiungere all’elenco, in modo da dare un corpo semantico ai mondi che si vorranno indagare. Le parole scelte, e quelle proposte, saranno poi la traccia di lavoro per due incontri dal vivo, in cui rappresentanti di diversi mondi culturali si confronteranno per proporre percorsi di senso attorno alle parole, cercando di delineare le urgenze dei vari mondi.

Al termine del percorso, i materiali prodotti costituiranno un primo canovaccio su cui Biennale Democrazia lavorerà al programma della sua prossima edizione.

 

ANNO: 2019
SOGGETTI PROMOTORI: cheFare, Polo del ‘900 e la Biennale Democrazia

 

Tutti i nostri progetti sono pensati per creare le nuove forme di impatto culturale e lo facciamo insieme a comunità, organizzazioni e istituzioni — se questo progetto ti è piaciuto e vorresti svilupparne uno simile, contattaci per email e parliamone.

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