Che cos’è viadellafucina16

Scarica come pdf

Scarica l'articolo in PDF.

Per scaricare l’articolo in PDF bisogna essere iscritti alla newsletter di cheFare, completando il campo qui sotto l’iscrizione è automatica.

Inserisci i dati richiesti anche se sei già iscritto e usa un indirizzo email corretto e funzionante: ti manderemo una mail con il link per scaricare il PDF.


    Se inserisci il tuo indirizzo mail riceverai la nostra newsletter.

    image_pdfimage_print

    Viadellafucina16 è il primo esperimento internazionale di Condominio-Museo, creato da Kaninchen-Haus nel 2016 da un’idea dell’artista Brice Coniglio.
    Cuore del progetto è un programma di residenza per artisti nel condominio di via La Salle 16 (ex via della Fucina), nel quartiere torinese di Porta Palazzo, sede del più grande mercato all’aperto d’Europa.
    Gli artisti sono selezionati dagli abitanti insieme a un board di curatori e addetti ai lavori. Le opere e gli interventi realizzati negli spazi comuni favoriscono il dialogo tra le diverse comunità e la riqualificazione del maestoso edificio ottocentesco, in stato di degrado e abbandono da 30 anni.
    Il condominio – punto di intersezione tra dominio pubblico e privato – si apre alla pratica artistica come fattore di rigenerazione estetica, sociale e culturale e così diventa un luogo simbolico attraverso cui la comunità rappresenta se stessa, come un tempo i palazzi signorili decorati dagli artisti rappresentavano il prestigio delle singole casate.

    Brice Coniglio, artista, ideatore e direttore artistico del condominio-museo risponde alle 15 domande di cheFare per la rubrica I nuovi modi di fare cultura.

    Per leggere le altre interviste clicca qui

    nuovimodi-cultura chefare

    Perché Viadellafucina16 si chiama così?
    È l’antico nome di via San Giovanni Battista La Salle, dove, nel 2016, abbiamo avviato il primo esperimento internazionale di Condominio-Museo. Riportare alla luce l’antico nome della strada, rievocando l’epoca in cui questo stabile era uno dei più belli del quartiere, è un auspicio di rinascita. 

    Quando è nato il condomio-museo?
    L’idea nel 2011, quando ho preso casa qui. Nel 2016 ho avuto il “coraggio” di proporla all’assemblea di condominio. Le residenze degli artisti sono iniziate nel 2017.

    Dove?
    Regione Piemonte, città di Torino, zona Aurora, quartiere di Porta Palazzo.

    Perché?
    Come abitante di questo stabile volevo mettermi al servizio della collettività e trovare una soluzione allo stato di degrado che tutti lamentavano.
    Come artista, invece, per me era fondamentale che il progetto in sé venisse percepito come opera d’arte. Ho fondato Kaninchen-Haus nel 2009 perché sentivo che la creazione di opere d’arte non era più uno strumento sufficiente. Allora ho iniziato a occuparmi di progettazione, coinvolgendo altri artisti, con l’ambizione di attivare processi capaci di generare impatti concreti sulla società. viadellafucina16-condominio-museo-nuovimodi-chefare

    Che fate?
    Oltre a ospitare le residenze d’artista e realizzare opere e performance negli spazi comuni dello stabile, programmiamo altre attività in alcuni spazi privati nel condominio. L’ex portineria ospita il quartier generale del progetto e la caffetteria condo-museale. Abbiamo un grande spazio-laboratorio in giardino nel quale organizziamo workshop con artisti internazionali e talk. Un appartamento al terzo piano ospiterà presto una nuova serie di mostre sul tema dell’abitare. 

    La cosa più importante che avete fatto
    Tutto il lavoro di questi due anni e mezzo: le residenze artistiche e i numerosi eventi pubblici che abbiamo organizzato hanno trasformato lo stabile in uno straordinario hub di innovazione sociale e produzione culturale.
    Ogni volta che apriamo al pubblico, l’architettura del palazzo diviene organismo vivente e sembra quasi dialogare con chi lo visita.
    Al termine della sua esibizione, la cantante francese Cleo T. ha dichiarato commossa che era stato il posto più bello in cui si fosse mai esibita.

    Michelangelo Pistoletto disegna una versione di 'Terzo paradiso' nel condominio-museo viadellafucina16 con Brice Coniglio

    Michelangelo Pistoletto disegna una versione di Terzo paradiso nel condominio-museo viadellafucina16. Accanto a lui Brice Coniglio

    Michelangelo Pistoletto è venuto a trovarci e ha disegnato dal vivo su uno specchio una declinazione del Terzo paradiso per donarlo alla collezione del condominio-museo. La sua visita è arrivata in un momento difficile per i rapporti tra l’organizzazione e l’amministrazione dello stabile ed è stata un raggio di sole.
    L’opera Ordine e disordine di Giorgio Griffa ha permesso a viadellafucina16 di inserirsi nella costellazione internazionale del programma “Nuovi committenti” di Fondation de France. Un’avventura condivisa con le nostre partner del collettivo a.titolo.

    viadellafucina16-intervento

    Giorgio Griffa, Ordine e disordine, 2018

    Perché questa trasformazione è così importante?
    Il 5 Agosto 2017 moltissimi abitanti, anche quelli apparentemente meno interessati alle sorti del condominio, hanno partecipato ai lavori di pulizia del giardino e hanno votato per selezionare gli artisti da ospitare in residenza e le opere da realizzare nelle parti comuni dell’edificio. È nato un vero luogo d’arte, vivo, che ha già mostrato in modo evidente la sua funzione sociale. 

    performance in viadellafucina16

    Qual è il suo elemento più innovativo?
    Anche se il cosiddetto sistema dell’arte non ne ha ancora una percezione chiara o non sa assumersene la responsabilità, il paradigma dell’opera d’arte è cambiato totalmente, insieme allo statuto dello spettatore.
    Il condominio-museo è un format unico, ma il suo elemento innovativo sta nello spostare la rappresentatività dell’opera d’arte dal singolo a una collettività. 

    Che visione della cultura c’è dietro viadellafucina16?
    C’è una visione di scambio e di accoglienza, fondamento della cultura in sé. Una sorta di rinnovato contratto tra l’artista e il mondo. L’artista utilizza gli spazi comuni di un condominio per coltivare e dare luce alla sua opera. In cambio il condominio rinuncia al suo status di spazio “privato” per trasformarsi in museo, luogo consacrato alle Muse, aprire le sue porte alla cittadinanza e nobilitarsi. 

    Quali sono le ricadute sociali di questa esperienza?
    L’obiettivo sembrava etereo: trasformare l’opera d’arte, che per dinamiche storicizzate è privilegio di pochi, in un simbolo capace di rappresentare una comunità eterogenea di persone che, per caso e senza scegliersi, condivide lo spazio in cui abita.
    L’impresa ha avuto imprevedibili risvolti politici. Ora nelle assemblee non si parla più soltanto di fogne da riparare ma di installazioni e di bellezza. Si ragiona sul “curriculum” di un artista, si crea una curatela condominiale. Che, poi, diventa semplicemente un processo con cui ci prendiamo cura di ciò che ci appartiene, di quel che siamo e che avevamo dimenticato perché ne avevamo dimenticato il valore.

    Molti condomini si vergognavano di abitare qui quando invitavano amici o parenti, ora ne sono orgogliosi.

    viadellafucina16 condominio museo, spazio comune interno

    Iacopo Seri e Sandra Sanchez, Apparizioni, 2017

    Con Viadellafucina16 si mangia?
    L’associazione Kaninchen-Haus ha vinto alcuni dei più importanti bandi italiani e internazionali anche grazie a questo progetto. Tuttavia le risorse a disposizione sono sempre poche rispetto all’impegno che ognuna di queste vittorie richiede e la maggior parte del lavoro dei membri dell’associazione è offerto a titolo volontario. Ma viadellafucina16 è sostanzialmente un progetto di cittadinanza attiva, attraverso il quale immaginare anche nuove forme di governance. 

    Come fate a stare in piedi?
    Dal 2009, l’organizzazione no profit Kaninchen-Haus cerca la sua sostenibilità tramite la partecipazione a bandi. Uno degli obiettivi che stiamo perseguendo anche con il sostegno di fUNDER35, è trasformare le nostre variegate competenze in servizi. Per esempio, stiamo per lanciare Capolavoro, un’agenzia di servizi per il mondo dell’arte contemporanea.

    Qual è l’ostacolo più grande da superare?
    Gli ostacoli maggiori sono stati alcuni atti di ostilità da parte degli amministratori che si sono succeduti nello stabile, ma anche comunicare e coinvolgere attivamente i quasi 40 proprietari dei 53 alloggi è stata una sfida impegnativa.

    Adesso esiste un nucleo stabile di abitanti capace non solo di difendere questo progetto, ma anche di interessarsi a tutti gli aspetti della gestione di un bene collettivo.
    Ora, nel contesto del programma OPEN di Compagnia di San Paolo, stiamo lavorando per rendere il modello replicabile in altri stabili e al tempo stesso sostenibile. Obiettivo non semplice, perché il condominio-tipo in cui questo esperimento si presta ad essere replicato non ha risorse economiche.

    Fate parte di un network più grande di voi?
    Facciamo parte di NESXT, il festival di spazi d’arte indipendenti diretto da Olga Gambari che sta lavorando a un progetto di scambio tra Torino e Marsiglia. Facciamo parte della comunità di pratica del programma OPEN di Compagnia di San Paolo, che a breve lancerà il sito www.partizens.eu.
    Periodicamente ci raduniamo con il network di fUNDER35 che organizza incontri di formazione e scambio tra associazioni culturali attive in tutta Italia.
    Da pochi giorni abbiamo partecipato a Supercondominio, un’assemblea che raduna 40 tra le realtà artistiche “più innovative” organizzata dal Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.

    Cosa avete intenzione di fare per un futuro migliore?
    Una buona idea potrebbe essere quella di comprare un camper.

    Guarda il breve estratto dal documentario Viadellafucina16: il Condominio-Museo di Lucio Viglierchio e Miha Sagadin prodotto da Zenit Arti Audiovisive e vincitore del Bando CinePeriferie del Mibac.


    Note