Venerdì 15 gennaio 2021
Dove c’è cultura, c’è resistenza: la solidarietà per i luoghi a rischio chiusura
Scritto da:
cheFare
Fonte:
L'Indipendente

Questo articolo è stato originariamente pubblicato su L'Indipendente. Clicca il pulsante in basso per leggere il testo completo.
La pandemia ha spento tanto e anche la musica, mettendo a dura prova la resistenza dei presidi culturali. Che sia per le spese che continuano a esserci nonostante siano vuoti o, come per lo SPAZIO211 di Torino, svaligiato dai ladri che hanno approfittato del silenzio del lockdown, sono molte le difficoltà degli storici luoghi della cultura. Non sono solo locali, sia chiaro, e non stiamo parlando di puro intrattenimento. Sono coloro che non si sono arresi a playlist di sottofondo e credono nell’arte originale. Angoli dove trascorrervi anche solo un pomeriggio è un’esperienza. Che hanno il duplice compito di rifugio e di vivaio per quei giovani che ammirano il palco ma non sanno da che parte andare per arrivarci.
È proprio la loro presenza chiave sul territorio, quell’essere una fuga dalla quotidianità per tutti, presenti spettatori e futuri artisti, che ancora una volta li premia. Perché, come ripetono decine e decine di commenti nelle varie campagne di raccolte fondi “non vi lasceremo soli”. E più che una promessa sa di avvertimento. Come sta succedendo. Con migliaia di persone che stanno abbattendo la distanza imposta dal momento di emergenza. E quella sociale che inizia a essere temuta. Unendo le forze per esserci: vicini, seppur lontani, in attesa di ripartire insieme e pronti a farlo già ora con un piccolo aiuto, che sia emotivo o economico.
Foto: Club Futuro
La pandemia ha spento tanto e anche la musica, mettendo a dura prova la resistenza dei presidi culturali. Che sia per le spese che continuano a esserci nonostante siano vuoti o, come per lo SPAZIO211 di Torino, svaligiato dai ladri che hanno approfittato del silenzio del lockdown, sono molte le difficoltà degli storici luoghi della cultura. Non sono solo locali, sia chiaro, e non stiamo parlando di puro intrattenimento. Sono coloro che non si sono arresi a playlist di sottofondo e credono nell’arte originale. Angoli dove trascorrervi anche solo un pomeriggio è un’esperienza. Che hanno il duplice compito di rifugio e di vivaio per quei giovani che ammirano il palco ma non sanno da che parte andare per arrivarci.
È proprio la loro presenza chiave sul territorio, quell’essere una fuga dalla quotidianità per tutti, presenti spettatori e futuri artisti, che ancora una volta li premia. Perché, come ripetono decine e decine di commenti nelle varie campagne di raccolte fondi “non vi lasceremo soli”. E più che una promessa sa di avvertimento. Come sta succedendo. Con migliaia di persone che stanno abbattendo la distanza imposta dal momento di emergenza. E quella sociale che inizia a essere temuta. Unendo le forze per esserci: vicini, seppur lontani, in attesa di ripartire insieme e pronti a farlo già ora con un piccolo aiuto, che sia emotivo o economico.
Foto: Club Futuro
Altri contenuti correlati
Evento
Moltitudini Live al Salone del Libro di Torino
Evento
GenerAzione Spazio Analisi e prospettive sugli spazi giovanili cittadini
Evento
Case del Quartiere con Bertram Niessen
Pubblicazione
Da Spettacolo a Sostanza Civicity come approccio
Evento
La seconda tappa di Match Come dialogare con le nuove generazioni?
Articoli correlati

Articolo
Poveglia è davvero per tutti
La svolta per l’isola di Venezia salvata dalla privatizzazione

Articolo
Tutto al suo posto, tranne gli abitanti
I limiti dalla narrazione sulla rigenerazione urbana

Articolo
Cultura senza confini
La cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024

Articolo
Moltitudini: Episodio 12 – Subasio, Foligno