I dottorati di ricerca sono spazi fondamentali di sperimentazione e di produzione di sapere. Non solo per il lavoro fatto dai dottorandi, ma anche per come si relazionano con il personale docente e con gli ospiti nazionali e internazionali. Troppo spesso, però, questo sapere rimane circoscritto alle mura dell’accademia e fatica ad entrare in risonanza con i territori.

C’è bisogno di trovare nuovi processi e format che mettano in relazione in modo virtuoso i dottorati e i territori, connettendo l’accademia con la società civile, l’associazionismo, i cittadini e le imprese. La necessità è quella di trovare nuovi modi di comunicare, nuovi formati per le esperienze culturali dal vivo e nuovi spazi che le accolgano. Un vero e proprio lavoro di traduzione nell’ottica della Terza Missione, definita dall’ANVUR come la "propensione delle strutture all'apertura verso il contesto socioeconomico, esercitato mediante la valorizzazione e il trasferimento delle conoscenze".

Per sviluppare nuove sinergie attorno al lavoro svolto nei dottorati, cheFare ha prodotto e curato Territori di ricerca: natura, città e spazio pubblico assieme al dottorato di ricerca Urbeur – Studi Urbani dell’Università di Milano-Bicocca. 5 incontri in altrettante istituzioni culturali di Milano, pensati per approfondire aspetti differenti della trasformazione urbana da punti di vista diversi come quello dello spazio pubblico, quello dell’economia digitale e quello dello spazio domestico. L’ex O.P. Paolo Pini, BASE Milano, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Triennale Milano e La Cordata sono gli spazi milanesi della produzione e distribuzione culturale che ospiteranno i seminari.