Giovedì 25 giugno 2020
Una nuova fruizione dell’arte: a Brescia va in scena la mostra Art Drive-In Generali
Scritto da:
cheFare
Fonte:
Icon Design

Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Icon Design.
Appartengono a generazioni diverse e lavorano con media anche distanti tra loro. Eppure hanno tutti accettato di prendere parte al medesimo progetto espositivo. Ludovica Anversa, Stefano Arienti, Olivo Barbieri, Thomas Braida, Linda Carrara, Ambra Castagnetti, Enrico T. De Paris, Giovanni Gastel, Osamu Kobayashi, Michele Lombardelli, Davide Mancini Zanchi, Antonio Marras, Muna Mussie, Ozmo, Mimmo Paladino, Gabriele Picco, Antonio Riello e Leonardo Anker Vandal ritmano, con le rispettive opere, il percorso espositivo di Art Drive-In Generali, la mostra (inaugurata il 21 giugno) che interpreta le necessità del contesto attuale con modalità proprie. E con una certa dose di coraggio.
Per visitarla è sufficiente raggiungere il garage sotterraneo dell'Agenzia Generali Brescia Castello e, volendo, restare comodamente all'interno della propria auto. Prendendo le distanze dalla dimensione digitale e sperimentando un nuovo modo di fruire l'arte, le installazioni, i murales, le opere di street art degli autori - nazionali e internazionali - coinvolti si possono infatti osservare stando seduti all'interno dell'abitacolo. Realizzato in collaborazione con l'Associazione Bellearti 25100, questo percorso sotterraneo di arte contemporanea non segue un tema specifico, preventivamente assegnato. Il risultato? Un condensato di immaginazione senza vincoli.
«Tutti hanno fatto un lavoro appositamente studiato per il luogo, in molti casi eseguito sul posto da loro stessi. Le opere resteranno in loco senza limite di tempo, come gli affreschi nelle chiese», precisano gli organizzatori, sottolineando che «in un certo senso questa non è una mostra, che ha normalmente un inizio e una fine. Diciotto artisti di tre generazioni a confronto, con una prevalenza di giovani. Dipinti sul muro, grandi fotografie, installazioni: le tecniche più varie che oggi gli artisti usano per dimostrare una possibile via di continuità con un passato che è sempre e ancora presente».
Appartengono a generazioni diverse e lavorano con media anche distanti tra loro. Eppure hanno tutti accettato di prendere parte al medesimo progetto espositivo. Ludovica Anversa, Stefano Arienti, Olivo Barbieri, Thomas Braida, Linda Carrara, Ambra Castagnetti, Enrico T. De Paris, Giovanni Gastel, Osamu Kobayashi, Michele Lombardelli, Davide Mancini Zanchi, Antonio Marras, Muna Mussie, Ozmo, Mimmo Paladino, Gabriele Picco, Antonio Riello e Leonardo Anker Vandal ritmano, con le rispettive opere, il percorso espositivo di Art Drive-In Generali, la mostra (inaugurata il 21 giugno) che interpreta le necessità del contesto attuale con modalità proprie. E con una certa dose di coraggio.
Per visitarla è sufficiente raggiungere il garage sotterraneo dell'Agenzia Generali Brescia Castello e, volendo, restare comodamente all'interno della propria auto. Prendendo le distanze dalla dimensione digitale e sperimentando un nuovo modo di fruire l'arte, le installazioni, i murales, le opere di street art degli autori - nazionali e internazionali - coinvolti si possono infatti osservare stando seduti all'interno dell'abitacolo. Realizzato in collaborazione con l'Associazione Bellearti 25100, questo percorso sotterraneo di arte contemporanea non segue un tema specifico, preventivamente assegnato. Il risultato? Un condensato di immaginazione senza vincoli.
«Tutti hanno fatto un lavoro appositamente studiato per il luogo, in molti casi eseguito sul posto da loro stessi. Le opere resteranno in loco senza limite di tempo, come gli affreschi nelle chiese», precisano gli organizzatori, sottolineando che «in un certo senso questa non è una mostra, che ha normalmente un inizio e una fine. Diciotto artisti di tre generazioni a confronto, con una prevalenza di giovani. Dipinti sul muro, grandi fotografie, installazioni: le tecniche più varie che oggi gli artisti usano per dimostrare una possibile via di continuità con un passato che è sempre e ancora presente».
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